ALBERTO MANTOVANI: «BISOGNA RENDERSI CONTO CHE IL CAMPIONATO È DIFFICILE E RICHIEDE LA GIUSTA MENTALITÀ»

La brutta sconfitta casalinga di ieri con il SaonaraVillatora ha nuovamente frenato la rimonta del Monselice, scivolato al quarto posto del girone «C» di Promozione sempre a -8 dal Pozzonovo capolista.
Per i biancorossi si è trattato della terza battuta d’arresto nelle ultime quattro giornate: il tutto ad una settimana dallo scontro diretto proprio sul campo della prima della classe.
«Purtroppo abbiamo gettato l’ennesima occasione per accorciare le distanze dal Pozzonovo le parole del capitano Alberto Mantovani, classe 1986, leader del reparto difensivo biancorosso Evidentemente non abbiamo capito le lezioni patite con Vigontina e Torre: se non cambiamo atteggiamento e non andiamo in campo con le giuste motivazioni, non possiamo ambire al campionato di vertice che ci eravamo prefissi. Abbiamo perso tre volte contro squadre che non sono ai primi posti della classifica ma che dimostrano maggiore cattiveria: ieri i giocatori del SaonaraVillatora vincevano tutti i contrasti, arrivavano sempre primi sul pallone ed erano molto più decisi di noi nel provare a fare gol. Abbiamo fatto un grosso passo indietro rispetto alle partite con Arcella e Cavarzere, in cui le motivazioni vengono da sole. Dobbiamo metterci in testa che le gare più difficili sono proprio quelle con le cosiddette “piccole”».
Il difensore centrale del Monselice conclude la sua disamina con altri spunti di riflessione.
«Non possiamo, di colpo, essere diventati scarsi. Però bisogna rendersi conto che il campionato è difficile e richiede la giusta mentalità. Il calcio ti offre sempre l’opportunità del riscatto e domenica, nello scontro diretto con il Pozzonovo, abbiamo una grande occasione per rialzare la testa. È tutto un discorso di mentalità: le qualità per fare bene ci sono, l’avevo già detto all’indomani della qualificazione ai quarti di finale di coppa. Dobbiamo restare ancora più uniti e lavorare duramente per tornare ad essere la squadra che eravamo un mese fa».