STEFANO LOVERRO: «IL DEGNO EPILOGO DI UN ALTRO FINALE DA VECCHIO CUORE BIANCOROSSO»

Dopo la splendida impresa di Scardovari, il Monselice ha concesso il bis anche nella finalissima-playoff sul campo della Villafranchese.
Un 2-0 da urlo, griffato dai gol di Bojan Djordjevic e Corrado Sguotti, che ha mandato letteralmente in delirio i quasi 900 spettatori accorsi in massa a sostenere la squadra.
«Il degno epilogo di un altro finale da “vecchio cuore biancorosso”le commosse parole del direttore sportivo Stefano LoverroSembrano frasi fatte, ma chi conosce la nostra storia sa che è esattamente così. Ogni volta che ci danno per morti subentra qualcosa: e lo abbiamo dimostrato anche ieri. Questa vittoria ha tanto di Luca Simonato e sono felice che la sua avventura si chiuda così, perché se ne va a testa altissima concludendo la sua opera: pensiero che ovviamente va esteso a Luca Bagno, Fabio Pellegrini, Alessandro Petracin, Filippo Brombin, Filippo Iebba, Riccardo Moro e Max Gurian. Allo stadio c’era una cornice da paura e ho rivisto tantissime persone che non vedevo da tempo. Finalmente siamo riusciti a portare a casa una di quelle partite che negli ultimi anni steccavamo. La dedica va a tutte quelle persone che, pur essendo dietro le quinte, incarnano e rappresentano il Calcio Monselice: non cito uno ad uno tutti i dirigenti per non fare torto a nessuno, ma loro sanno bene quanto sono importanti. In questo momento penso a tifosi storici come Mauro Fasolo e l’avvocato Sandro Simone, a Mario Saorin e a Lupetto, ad altre figure storiche come Loris e Fioretto e a tutti coloro che, sin dalla rinascita, ci sono sempre stati. Dedica che si allarga ai tanti che purtroppo ci hanno lasciato: per ultimo Andrea Renesto ma prima di lui Matteo Fontana, il “Ciclope”, Sergio Piccolo, Angelo Masiero e altri. Questa è una vittoria voluta, non casuale: come società abbiamo sempre spinto tanto per i playoff, facendo quadrato e remando tutti nella stessa direzione. Un doveroso grazie va a Mattia Mazzon e a Matteo Deinite, che mi hanno seguito al cento per cento nel voler insistere e provare ad arrivare in fondo, prima ancora di pensare alla prossima stagione. Imprese come queste regalano alla piazza quelle scariche di adrenalina che solo Monselice ti sa regalare. Ora attendiamo le decisioni della Federazione: se dovesse essere Eccellenza, vorrebbe dire aver azzerato il fallimento del 2012 riportando la squadra esattamente dov’era prima ma con una società sana, viva e strutturata. Dopo essere ripartiti dalla Terza Categoria, sarebbe davvero qualcosa di straordinario».