INTERVISTA A TUTTO TONDO CON STEFANO LOVERRO: «SARÀ UN MONSELICE MENO BORGHESE E PIÙ BATTAGLIERO. UNA SQUADRA DA VECCHIO CUORE BIANCOROSSO»

A poco più di due mesi dall’ultimo match ufficiale, il Monselice è finalmente pronto a tornare in campo per la ripresa degli allenamenti.
La squadra si radunerà mercoledì 10 agosto al Comunale: l’occasione è quindi propizia per tracciare una prima analisi di quanto fatto insieme al direttore sportivo Stefano Loverro.
«Noi “addetti ai lavori” non ci siamo mai fermati, se non per pochissimi giorni. Ci siamo subito catapultati nella nuova avventura, consapevoli di dover affrontare una serie di difficoltà “gestionali”: il dove poterci allenare senza che la sede porti via una fetta consistente di bilancio, la reperibilità degli sponsor, che in questo particolare momento storico non è delle migliori, l’allestire una juniores regionale sapendo di doverla costruire da zero non avendo gli Allievi. Il nostro solo e unico pensiero è sempre stato il bene del Monselice: nel 2012 la precedente società era fallita perché da tempo si faceva il passo più lungo della gamba, noi non metteremo mai a rischio l’incolumità del club. Preso atto delle difficoltà, non ci siamo mai persi d’animo: abbiamo fatto quadrato, abbiamo stabilito il “modus operandi” e siamo partiti, consapevoli di dover ottimizzare al cento per cento ogni singola risorsa per riuscire ad allestire una prima squadra competitiva».
Il primo tassello è stato piazzato con la conferma in panchina di Luca Simonato, giunto all’ottava stagione a tinte biancorosse.
«Per me era fondamentale ripartire da lui, per il grandissimo lavoro che svolge con lo staff durante l’anno e per la permanenza dell’ossatura della rosa. Dopo un secondo posto non è facile restare: soprattutto tenendo conto che, un mese e mezzo fa, il budget non autorizzava grandi voli pindarici. Luca, per l’ennesima volta, ha dimostrato tutto il suo amore per questa maglia e questi colori: non era da tutti accettare una situazione che, all’inizio, sembrava davvero molto complicata».
Poi si è passati alla definizione dell’organico.
«Come primo step sono riuscito a confermare i “big”. Non è stato semplice, perché avevano tutti ricevuto proposte molto importanti. Colgo l’occasione per ringraziarli, perché hanno dato prova di tenere veramente tanto alla maglia e alla realtà Monselice. Per i “fuori quota” siamo partiti dal rinnovo di Cavaliere e dal prestito di Peraro, operazioni in cui La Rocca si è dimostrata presente e collaborativa, per poi piazzare altri colpi promettenti. Si è creato davvero un bel mix tra vecchi, nuovi e under: in preparazione avremo altri giovani in prova, che valuteremo giorno dopo giorno fino ad arrivare all’organico definitivo. Ci tengo a ricordare la fiducia che abbiamo riposto in ragazzi che, pur non essendo più “fuori quota”, continueranno a lottare con noi: cito Sebastiano Rosa e Filippo Varroto, che hanno qualità e mentalità e che si sono sempre dimostrati giocatori e persone “da Monselice”».
Come sarà, in campo, il nuovo Monselice?
«Avremo una squadra meno “borghese” ma più battagliera, da “vecchio cuore biancorosso”. Affronteremo compagini anche più attrezzate di noi, che hanno sicuramente speso di più, ma sono sicuro che andremo a fare la guerra ogni domenica. Uno spirito che dovrà essere incarnato da tutti: giocatori, staff, dirigenti e tifosi. Abbiamo vissuto due mesi tosti, in cui sembravano destinati ad un grosso ridimensionamento: eppure ne siamo usciti alla grande, senza mai mollare. È proprio questo il messaggio più importante che ho trasmesso a chi è rimasto: per noi è una sorta di “anno zero” e la priorità sarà lottare ogni singolo minuto di ogni singola partita. Chi lo farà, darà prova di aver capito la nostra filosofia: chi non lo farà, evidentemente non ha le caratteristiche che servono a questo Monselice. Ci tengo a sottolineare una cosa: quest’anno avremo in rosa tanti monselicensi. Per me è un aspetto fondamentale, perché il tifoso biancorosso si è sempre identificato in questo. Giovani o meno giovani, sono i ragazzi che vivono qui che possono incarnare e trasmettere al meglio i valori del sangue che ci scorre nelle vene».
Con il ritiro di Matteo Deinite, chi sarà il nuovo capitano?
«Ci sono tre persone che hanno le giuste credenziali per età, personalità, mentalità e spirito di attaccamento: parlo di Vedovato, Zompa e Galato. Ciccio è un “senatore” dello spogliatoio, ma anche Ale e Gala hanno sempre dimostrato di tenerci tantissimo. Sarà una decisione che prenderemo con il mister a fine preparazione, prima dell’esordio ufficiale in Coppa Veneto. In ogni caso, al netto di chi porterà la fascia, sono tutti e tre dei punti di riferimento importantissimi per il gruppo».
La dirigenza ha accolto come «new-entry» Andrea Borile, presidente uscente dell’Atletico Conselve.
«Una persona di calcio e di campo, la cui esperienza sarà certamente utile. Si sta calando in una macchina già rodata, per lui è una situazione nuova: sono sicuro che sarà una figura preziosa e che ci darà un bel valore aggiunto, anche per il settore giovanile».
La juniores biancorossa tornerà, dopo molti anni, a disputare il campionato regionale di categoria.
«Il ripescaggio è il giusto riconoscimento per il grandissimo lavoro dello scorso anno, che ci ha permesso di arrivare fino alla finalissima per il titolo provinciale. Ci affacciamo alla nuova categoria con grande entusiasmo: confidiamo nella bravura e nella carica di mister Luca Barbin, consapevoli di puntare tantissimo sui nostri ragazzi. Molti di loro inizieranno la preparazione con la prima squadra e l’intera rosa sarà costantemente monitorata».
La ciliegina sulla torta è stata la recente affiliazione al Calcio Padova.
«Per motivi di lavoro conosco la dirigenza biancoscudata. Parlando con Carlo Sabatini per eventuali “fuori quota” ho incontrato il responsabile-scouting Lorenzo Bedin, che ha iniziato a parlarmi dei racconti e degli splendidi ricordi di suo papà negli anni del Monselice in C/2. Le sue non erano parole di circostanza, l’emozione e l’orgoglio erano palpabili: basti pensare che ha chiesto lui di firmare l’accordo di affiliazione al Comunale, e non nella sede del Padova, proprio perché voleva vedere lo stadio in cui giocava il papà. Ci siamo trovati sin da subito sulla stessa lunghezza d’onda e per noi, come società, è un grande traguardo: i bambini vivono di sogni e di emozioni e il Monselice, in questo senso, può diventare un passaggio diretto per l’approdo al Padova. L’affiliazione ci garantisce un monitoraggio costante sui nostri allenatori, che potranno partecipare a corsi di aggiornamento continui, e sui nostri ragazzini, che potranno coltivare l’ambizione di crescere sognando il biancoscudo».