PROTOCOLLO METICOLOSO PER ALLENARSI IN SICUREZZA. LOVERRO: «LA SOCIETÀ HA FATTO UN ULTERIORE INVESTIMENTO E I GIOCATORI STESSI HANNO DATO UN CONTRIBUTO»

Attenzione capillare, protocollo meticoloso e tanta voglia di continuare a fare sport in sicurezza.
All’indomani della decisione federale di posticipare di tre settimane la ripresa del girone di ritorno, il Monselice non è rimasto con le mani in mano: la società ha preso di petto la situazione e ha messo la squadra nelle condizioni di continuare ad allenarsi con un’organizzazione impeccabile e da categoria superiore.
Prima di ogni seduta di allenamento l’intero gruppo viene sottoposto a tampone rapido con l’ausilio di due persone addette alle operazioni di controllo e un fisioterapista.
«Stiamo cercando di monitorare la situazione nel miglior modo possibilespiega il direttore sportivo biancorosso Stefano LoverroI ragazzi che presentano eventuali sintomi “strani”, come ad esempio qualche linea di febbre, o che possono essere entrati a contatto con una persona positiva rimangono direttamente a casa: tutti gli altri vengono al campo e si sottopongono al tampone prima di accedere agli spogliatoi. La società ha fatto un ulteriore investimento e i giocatori stessi hanno dato un contributo: è stata una decisione unanime, finalizzata ad essere tutti monitorati e a farci allenare in sicurezza e con la dovuta serenità».
Qual è la posizione del Monselice in merito alla scelta della Figc di far slittare l’inizio del girone di ritorno?
«Accettiamo la decisione di posticipare la ripresa, a patto però che restino le tre settimane stabilite e che si dia il giusto valore a chi si sta regolarmente vaccinando. Chi ha già fatto la seconda o addirittura la terza dose ha tutto il diritto di continuare ad allenarsi e a giocare, pur con le dovute e necessarie attenzioni. Confidiamo che vada in porto la cosa su cui si sta discutendo, ovvero la possibilità di accorciare da trenta a quindici i giorni che un eventuale giocatore positivo deve attendere prima di sottoporsi alla visita medico-sportiva per riottenere l’idoneità agonistica. Sarebbe già uno step fondamentale, perché è inammissibile dover aspettare un mese a partire da quando si torna negativi».