PRESENTE, FUTURO, PROGRAMMI E AMBIZIONI: INTERVISTA A TUTTO TONDO AL TEAM MANAGER STEFANO LOVERRO

Svelata la composizione dei nuovi gironi di campionato, in casa Monselice si può finalmente iniziare a parlare a tutti gli effetti della stagione 2021/2022.
Oggi vi proponiamo un’interessante intervista botta e risposta al team manager Stefano Loverro, che abbiamo coinvolto in una chiacchierata su tutti i temi di maggiore attualità.
Buona lettura!


1. Che giudizio si può dare al mercato estivo della prima squadra?
«La rosa è stata confermata al 75%. L’obiettivo, per alzare l’asticella, era inserire pochi innesti ma di categoria superiore. Sulla carta questo è stato fatto. Poi, come sempre, sarà il campo a dirci il resto».
2. I gironi di campionato sono passati da 18 a 14 squadre: quali sono i vantaggi e gli svantaggi del nuovo format?
«Credo sarà fondamentale farsi trovare pronti sin dall’inizio, in modo da posizionarsi subito nella zona di classifica che ci siamo prefissati. Non sarà un compito facile, stando alla portata delle avversarie, ma abbiamo sicuramente le potenzialità per riuscirci».
3. Quali sono le avversarie più accreditate nella corsa al vertice?
«Vigontina, Piovese, SaonaraVillatora, Limena e le tre rodigine hanno certamente le carte in regola per puntare al salto di categoria. Tuttavia, come ogni anno, ci sarà da inserire almeno una possibile outsider. Di certo sarà un girone molto equilibrato».
4. C’è un giocatore in particolare da cui ti aspetti tanto?
«Più che da un singolo, mi aspetto molto dai giocatori più esperti. Dopo un’inattività così lunga la mia attenzione è rivolta soprattutto a loro, perché voglio che siano da esempio ai più giovani per trascinarli. Abbiamo molti elementi di esperienza in rosa, sia tra i confermati che tra i nuovi. La mentalità è l’aspetto più importante ed è questo che verrà valutato».
5. Nel 2014 il Monselice è ripartito da zero in Terza Categoria e nel 2020 è approdato in Promozione: si può davvero iniziare a sognare il ritorno in Eccellenza?
«Siamo arrivati fino a qui seguendo sempre un percorso ben definito. Se continuiamo a farlo, senza avere fretta di bruciare le tappe (col rischio poi di bruciarsi), il Monselice costruirà il suo futuro passo dopo passo. Ad oggi non sono in grado di fare previsioni: di certo mi auguro che ognuno possa dare tutto ciò che ha, in modo da non avere alcun tipo di recriminazione».
6. Cosa manca ancora alla società per ambire ai fasti della serie D o della Lega Pro?
«Forza economica, strutture per potersi allenare, un settore giovanile all’avanguardia: su quest’ultimo aspetto stiamo lavorando molto bene».
7. Il vivaio, in effetti, è in continua ascesa: quali sono gli obiettivi e le ambizioni per il prossimo futuro?
«Per prima cosa faccio i complimenti a Mattia Mazzon e Giulio Dall’Angelo, perché stanno facendo un lavoro pazzesco e sono loro ad avere il polso della situazione. Io posso parlare solo per la juniores: è stata allestita una rosa importante, con l’obiettivo di disputare un campionato da protagonisti. Il sogno è portare a casa il titolo provinciale, per riuscire ad approdare già il prossimo anno nei regionali: tuttavia sappiamo che sarà un compito arduo e tortuoso. Se i ragazzi seguiranno a dovere le indicazioni di mister Carpanese e del suo vice Turatto, sono certo che si toglieranno delle grosse soddisfazioni. Da parte mia e di tutta la società ci sarà sempre la massima attenzione su di loro».
8. Chi sarà, a tuo avviso, il giocatore più forte del prossimo campionato di Promozione?
«Non saprei dare una risposta. Ci attende un girone dal tasso qualitativo estremamente elevato, con tantissime squadre che dispongono di atleti in grado di ambire a questo premio. La mia speranza è che lo scettro di migliore possa andare ad un giovane: sarebbe un segnale forte, la prova che il calcio dilettantistico è vivo e può ancora fungere da serbatoio per i club di categoria superiore».
9. Capitolo tifosi: torneremo finalmente a vedere la gente allo stadio?
«Il protocollo ci impone di rispettare determinate regole: noi ci adegueremo e sono sicuro che anche i tifosi non vedono l’ora di tornare al Comunale per indossare con orgoglio la sciarpa biancorossa».
10. Hai un sogno nel cassetto da dirigente?
«Come direttore sportivo sono partito dalla Terza Categoria, facendo tutta la scalata che ci ha guidato fino a qui. Sul piano personale sono sempre stato molto ambizioso e mi piacerebbe continuare questa crescita, senza pormi particolari limiti».