RISULTATI, COVID, STOP AI CAMPIONATI E FUTURO ECONOMICO: PAROLA AL VICEPRESIDENTE RENATO COMPARINI

In attesa di capire che ripercussioni avrà questa nuova sospensione dei campionati, in casa Monselice è il vicepresidente Renato Comparini a tracciare un primo bilancio del percorso fatto dalla squadra.
«In sei giornate abbiamo raccolto sette punti – esordisce il dirigente biancorosso – Speravamo oggettivamente in qualcosa di meglio, ma abbiamo comunque dimostrato di meritare molto di più. Non è mia intenzione apparire supponente o presuntuoso, ma sul piano del gioco siamo sempre stati superiori a tutti, eccezion fatta per il primo tempo con il Porto Viro: nella ripresa, tuttavia, anche loro hanno subìto la nostra pressione traballando parecchio. A fare la differenza è la percentuale di realizzazione in fase offensiva: a noi mediamente servono sei o sette occasioni per segnare, mentre in fase difensiva concediamo pochissimo ma prendiamo gol quasi ad ogni tiro. Anche domenica il Dolo ha centrato lo specchio due volte e segnato una rete, con l’Aurora Legnaro abbiamo perso 1-0 nell’unica conclusione concessa in tutta la gara. Tornando alla classifica, è vero che siamo un solo punto sopra alla zona-playout ma è altrettanto vero che siamo a -5 dalla vetta. Ovviamente il discorso sportivo trova il tempo che trova se confrontato con la situazione che ci circonda e considerando che non sappiamo né come né quando ripartiremo. In ogni caso sono felice che la vittoria di Dolo sia coincisa con il ritorno in campo di Stefano Loverro, che a quasi 40 anni è riuscito a coronare il sogno di giocare nuovamente in Promozione. Sono certo che conserverà un grande ricordo di queste emozioni, un ricordo che lo accompagnerà alla nascita della sua bambina ai primi di dicembre».
Come uscirà il calcio dilettantistico da questo nuovo stop?
«Credo che la Federazione debba prendere delle decisioni abbastanza in fretta sul futuro di questo campionato. A mio modo di vedere, le strade sono due: o si dice che concluderemo in qualche modo la stagione, pandemia permettendo, oppure si annulla tutto e si riparte da zero. Dopo sei giornate non si possono logicamente emettere verdetti, con altre 28 partite e 84 punti a disposizione. Di mezzo ci sono mille aspetti, anche economici: in primis i prestiti onerosi che le società hanno fatto, tarati su un campionato di 34 giornate. Ci sarebbe da stabilire come verranno regolamentati e se il prestito, in caso di stop prolungato, resta valido pure per la prossima stagione: o se, invece, una rescissione consensuale tra le due società coinvolte potrà annullare tutto. Ritengo che la Federazione debba assumersi al più presto queste responsabilità, al limite anche brancolando nel buio. Nessuno ha la sfera magica per capire se e quando cesserà la pandemia; ma se si decide di andare fino in fondo bisognerà farlo, anche a costo di spalmare il campionato su due stagioni. In caso contrario, si annulli tutto e si riparta da zero con gli stessi diritti sportivi».
Il vicepresidente biancorosso conclude la sua analisi con un’altra legittima riflessione.
«Ad oggi la Federazione si ritrova con un capitale incalcolabile tra iscrizioni già incassate, tesseramenti e tutto ciò che ci va dietro. Anche su questo aspetto bisogna decidere come andare incontro alle società e non ci si può permettere tempi biblici. Non dimentichiamoci che alcuni club potrebbero non avere più la forza di ripartire. Abbiamo il diritto di capire come questo capitale verrà impiegato. Colgo l’occasione per fare il mio migliore augurio a tutte le società, nella speranza che si possa riprendere al più presto, e soprattutto ai bambini del settore giovanile, che sono sicuramente i più penalizzati».