NICOLÒ GALATO: «MI RITENGO MOLTO FORTUNATO A FAR PARTE DI UNA SOCIETÀ CHE È SEMPRE VENUTA INCONTRO A NOI GIOCATORI, DIMOSTRANDO UNA PROFESSIONALITÀ CHE IN POCHE SQUADRE SI SAREBBE POTUTA TROVARE»

Il silenzio assordante delle istituzioni sta facendo purtroppo calare il sipario sulla stagione 2020/2021. Un epilogo triste e deprimente, che lascia il calcio dilettantistico in un angolo e priva appassionati e addetti ai lavori di una passione che, mai come questa volta, rischia seriamente di spegnersi.
Oggi ne parliamo con Nicolò Galato, classe 1991, fantasista della nostra prima squadra.
«Sul destino dell’attuale stagione sono molto pessimista, specie ora che le restrizioni sono state nuovamente accentuate – afferma l’ex trequartista di Pozzonovo e Maserà – Ormai non c’è più la tempistica per concludere il campionato, se non introducendo cambiamenti drastici ai format: un’ipotesi, tuttavia, che reputo poco fattibile a breve termine. Stiamo vivendo una situazione assurda e la cosa più difficile sarà proprio riprendere dopo un anno e mezzo falcidiato dalle interruzioni e da lunghe soste forzate. Bisognerà lavorare soprattutto sul piano psicologico, per ciò che riguarda l’abitudine a non avere più l’impegno calcistico settimanale. La passione è alla base di ogni cosa, ma la possibilità di coltivarla è fondamentale per tutti».
Nicolò prosegue la sua analisi con altri spunti di riflessione.
«Quelli appena riassunti sono i miei pensieri da giocatore. A livello societario sarà ancora più dura: lo sforzo, oltre che psicologico, sarà anche economico. La situazione è critica e ci vorrà ancora più passione per ripartire, oltre ad idee innovative che vadano a riformare un sistema che in questo contesto ha palesato grossi limiti. Tornando alla famiglia Monselice, mi ritengo molto fortunato a far parte di una società che è sempre venuta incontro a noi giocatori, dimostrando una professionalità che in poche squadre si sarebbe potuta trovare. Gli allenamenti continui e l’impegno societario non sono mai venuti a mancare: il rammarico è non aver potuto godere a pieno di questi due anni da tesserato del Monselice. La vittoria dello scorso anno, se raggiunta sul campo, sarebbe stata qualcosa di memorabile e di indimenticabile: e credo che anche quest’anno, con l’impegno che stavamo mostrando, avremmo potuto toglierci molte gioie per noi e per i tifosi, che non ci hanno mai negato il loro supporto. Posso solo confermare, come detto tempo fa, di essermi innamorato di Monselice: oltre a conoscere tante persone eccezionali e professionali, ho stretto anche delle amicizie davvero importanti. Speriamo di tornare presto al Comunale tutti insieme e, chissà, di tornare a festeggiare il post-partita con i tifosi, una volta che questo incubo sarà finito».