UN VIAGGIO NELLE LINEE-GUIDA DEL SETTORE GIOVANILE BIANCOROSSO: INTERVISTA AD AMPIO RAGGIO CON IL RESPONSABILE TECNICO MATTEO ZERBETTO

Avanti tutta, con entusiasmo e tanta voglia di crescere. In casa Monselice bilancio da pollice alto anche per il settore giovanile, rifondato da zero la scorsa estate e già capace di sfiorare i 100 tesserati.
Con il pezzo odierno andiamo a conoscere più da vicino le linee-guida del rinato vivaio biancorosso, affidandoci alle parole del responsabile tecnico Matteo Zerbetto.
Insegnante di educazione fisica nelle scuole, laureato in Scienze Motorie e patentato Uefa C, il giovane monselicense vanta un curriculum importante nei migliori settori giovanili della zona: sei stagioni ad Abano, tre a Cittadella come allenatore degli Esordienti e preparatore atletico di Giovanissimi e Allievi Nazionali, un anno da preparatore atletico della prima squadra dell’Arcella e la recente esperienza da allenatore dei Pulcini 2008 dell’Este.
Al suo attivo ci sono anche una collaborazione con l’A.C.D. Monselice (ciclismo) come coordinatore dell’attività motoria e un’altra con le Fiamme Oro-Polizia di Stato per la preparazione atletica: attualmente, sempre da preparatore atletico, segue la sezione arbitrale Aia di Este.
«Il progetto di rinascita del settore giovanile è partito subito con grande carica – spiega Matteo – Ci abbiamo riprovato dopo il tentativo di alcuni anni fa e questa volta abbiamo alle spalle una base più solida, grazie all’ingresso in società di Renato Comparini e Mattia Mazzon e alla loro grande ventata di entusiasmo e voglia di crescere. La dirigenza mi ha contattato sapendo che ero libero e che non avrei allenato altrove, proponendomi il ruolo di responsabile tecnico. Ho subito accettato con fiducia e determinazione, puntando fin dal primo giorno sulla formazione degli allenatori, aspetto che reputo indispensabile per gettare le basi di un lavoro importante. Il primo obiettivo era creare una metodologia valida per tutte le squadre, dai Piccoli Amici in su: sono partito con le regole basilari di didattica calcistica, dal principio di appartenenza alla gestione del rapporto con i genitori e le famiglie. Dal punto di vista tecnico abbiamo dato ai mister delle fondamenta ben precise: ognuno di loro sa ciò che deve fare mensilmente e ha una linea-guida ben precisa da seguire in ogni seduta, che viene poi ovviamente adattata alle diverse fasce d’età. Non vogliamo simulare nessuno, sia ben chiaro, bensì creare un modello di gioco in cui tutte le nostre formazioni possano rispecchiarsi, in modo che la gente da fuori dica “Ok, quella è una squadra del Monselice Calcio”».
Come viene gestito il rapporto con gli allenatori?
«Ogni mese facciamo una riunione tutti insieme e ogni fine settimana vado personalmente a visionare le partite: non per giudicare i ragazzini, questo è ovvio, ma per dare dei consigli ai mister in occasione delle nostre riunioni periodiche. Mi faccio sempre dare da tutti loro la relazione di ogni partita e i contenuti di tutte le sedute di allenamento. Abbiamo diviso il lavoro in obiettivi e sotto-obiettivi, cercando una filosofia comune basata su concetti ben precisi come la partenza della manovra dal basso e il “carico cognitivo” delle esercitazioni. Il nostro obiettivo è fare in modo che il ragazzino capisca perché fa una determinata scelta: il calcio è uno sport di scelte e noi dobbiamo prepararli affinché imparino a prendere la decisione più corretta nelle varie situazioni che si creano in partita. In allenamento, quindi, si passa da situazioni “micro”, ovvero esercitazioni destrutturate, ad altre “macro”, nelle quali il contesto è più ampio per andare a simulare quanto poi accade in partita. Ci tengo a sottolineare che non lavoriamo per schemi meccanici ma per principi di gioco, attorno ai quali si sviluppa tutto il resto».
Che prospettive può avere il vivaio del Monselice?
«Il progetto è su base quinquennale e già adesso abbiamo dei riscontri molto positivi da parte dei nostri tesserati e delle loro famiglie. In una delle riunioni periodiche con gli allenatori ho coinvolto anche mister Luca Simonato, e questa la reputo una cosa molto importante per creare un filo conduttore che va dalla prima squadra fino agli atleti più piccoli. Nel 2020 andremo a collaborare attivamente con Federico Capuzzo, allenatore dell’Under 11 dei Queens Park Rangers, con cui stiamo mettendo a punto un lavoro davvero ambizioso in simbiosi con la loro Academy».