MISTER LUCA SIMONATO: «IL TEMPO DELLE PAROLE È FINITO, ORA SERVONO I FATTI. LA STRADA DA SEGUIRE È MOLTO CHIARA E IL MODO IN CUI LA SI PERCORRE È SOLTANTO UNO»

Ultimi giorni di vacanza per il Monselice, che lunedì 12 riprenderà a correre e a sudare alzando ufficialmente il sipario sulla stagione 2019/2020.
A poche ore dal raduno tocca a mister Luca Simonato tracciare la sua personale analisi di fine mercato e volgere il primo sguardo alla nuova avventura ormai alle porte.
«Siamo finalmente vicini al ritorno in campo e, com’è giusto che sia per chi ama questo sport, la voglia di ricominciare è tantissima. La preparazione inizierà lunedì, ma i ragazzi si stanno già allenando individualmente per presentarsi ai blocchi di partenza nelle migliori condizioni possibili. Chi è con me già da qualche anno, sa bene quanto sia importante questo tipo di lavoro all’inizio degli allenamenti: fortunatamente i “vecchi” sono riusciti a trasmettere queste buone abitudini anche a molti dei nuovi arrivati. I dettagli fanno sempre la differenza: se vuoi ottenere qualcosa che gli altri non ottengono, devi fare qualcosa che gli altri non fanno».
Cosa ti aspetti dalla nuova avventura?
«Sono ben undici i giocatori che non sono mai stati dentro al nostro ambiente: la priorità sarà far capire loro come funzionano le cose al Monselice. Confido nell’aiuto della vecchia guardia affinché questo processo avvenga più velocemente possibile, per poi poterci concentrare esclusivamente sul calcio giocato. Non ci poniamo obiettivi a lungo termine, anzi: il primo traguardo sarà dare alle persone che ci seguono e che ci vogliono bene dei validi motivi per venire allo stadio la domenica pomeriggio. Se riusciremo in questo intento, significa che saremo sulla strada giusta».
C’è un messaggio che vuoi dare alla squadra?
«Ci aspetta un duro lavoro. Il tempo delle parole è finito, ora servono i fatti. Sono sicuro che molti ragazzi saranno già pronti con anima e corpo: chi non lo sarà, dovrà far presto ad allinearsi. La strada da seguire è molto chiara e il modo in cui la si percorre è soltanto uno».