CINISMO, CONCRETEZZA E UN FORMIDABILE FIUTO DEL GOL: «DIECI DOMANDE A...» BOJAN DJORDJEVIC

Cari amici, mettetevi comodi perché l’intervista di oggi riguarda il nostro bomber: tocca al «Dragone», Bojan Djordjevic, che a suon di gol ha trascinato il Monselice sin dal suo arrivo in biancorosso a metà dicembre.
Ecco il contenuto del botta e risposta con il centravanti serbo, autentico killer dell’area di rigore. Buona lettura!!!

1. Riassumi le tappe della tua carriera calcistica, dagli esordi nelle giovanili fino ai giorni nostri.
«Sono partito come tutti dalla squadra del mio paese, il Villa Azzurra di Fratta Polesine, per poi passare alla Giacomense e restarci due anni con gli Allievi Nazionali. Successivamente ho militato nella Primavera del Modena prima di esordire in prima squadra con il Delta Porto Tolle, con cui ho avuto la fortuna di vincere il campionato di serie D. Mi sono quindi trasferito al Legnago e l’anno seguente sono sceso in Promozione all’Union Vis Lendinara, dove ho segnato 24 gol da fuori quota. Dopo un paio di stagioni sfortunate in Eccellenza, condizionate da parecchi infortuni, sono andato al Badia Polesine e poi al Torre, con cui in Promozione sono arrivato quarto firmando 12 reti. La mia penultima tappa è stata Castelbaldo, dove al primo anno abbiamo vinto campionato e titolo regionale di Promozione, a cui ho contribuito con 15 gol: nei primi mesi di questa stagione, sempre al CastelbaldoMasi, ho segnato 6 reti in Eccellenza fino all’approdo a Monselice».
2. Cosa conoscevi della realtà Monselice prima di arrivare? E qual è l’aspetto che ti ha maggiormente colpito?
«Sapevo di trovare un gran bell’ambiente, caratterizzato dai tanti tifosi e da un clima di grande calore e passione. Tutto confermato sin dal momento del mio arrivo, vista l’accoglienza fantastica che mi hanno riservato sia i tifosi che la società».
3. Qual è il compagno di squadra che ti ha più impressionato?
«Premesso che la mia stagione qui è durata solo tre mesi, direi Matteo Deinite: con lui ho condiviso parecchie gioie a Castelbaldo e lo considero un giocatore di classe assoluta, come ormai se ne vedono pochi. Devo comunque dire che sono rimasto impressionato dal nostro reparto difensivo: senza fare nomi devo ammettere che ho trovato dei ragazzi molto preparati, che per di più sono anche bravissime persone».
4. Rapporto con i tifosi: cosa si prova a giocare ogni domenica davanti ad una tifoseria del genere, sia in casa che in trasferta?
«I tifosi hanno dimostrato sin da subito tanta stima nei miei confronti. Avere la responsabilità di portare a casa dei punti anche grazie ai miei gol è veramente molto motivante. Ogni volta che segno, vedere i tifosi esultare in quel modo mi rende molto felice».
5. La vittoria più bella in maglia biancorossa.
«Ogni vittoria è bella, ma se proprio devo sceglierne una dico quella con l’Arre Bagnoli Candiana. Anche se non ho segnato, è stato un successo importante e sofferto contro la seconda in classifica: una partita nella quale la squadra ha dimostrato di avere tanto carattere. Tre punti che ci hanno dato un grande slancio».
6. Campionato e coppa: resta qualche rimpianto, indipendentemente dall’approdo in Promozione?
«Di certo non aver vinto sul campo è un grosso rammarico. Chi ha già vinto un campionato sa bene quanto è difficile, specialmente in un girone duro come il nostro».
7. In biancorosso hai segnato otto gol in nove presenze, tra cui la strepitosa tripletta di Cavarzere, e i tifosi con te sognano in grande. Ti senti pronto per iniziare una nuova sfida biancorossa in Promozione?
«Quando sono arrivato a Monselice le mie intenzioni erano ben chiare, ovvero vincere il campionato. Per fortuna ci stavamo riuscendo, quindi sono davvero molto carico anche per l’anno prossimo. Tuttavia non sarà facile riprendere dopo uno stop così lungo».
8. Cosa serve a questa squadra per fare bella figura anche in Promozione, tu che l’hai vinta a Castelbaldo?
«In Promozione è molto importante avere dei fuori quota all’altezza della categoria: sono sicuro che la società sarà in grado di gestire bene il tutto, anche per quanto concerne i giovani».
9. Sei sempre stato molto legato ai tuoi compagni di reparto, Piermaria Carani e Davide Zuin: che rapporto hai creato con loro in questi mesi?
«Un bel rapporto di amicizia, sia in campo che fuori. Sono due ragazzi fantastici e degli ottimi compagni di reparto. Abbiamo caratteristiche che si completano, mi sono trovato veramente bene».
10. Riassumi in poche righe cosa significa essere un giocatore del Monselice e cosa si prova ad indossare una maglia così gloriosa.
«Ognuno la maglia del Monselice se la sente addosso in maniera diversa. Per quanto mi riguarda avverto una grande responsabilità, che è quella di rendere felici i tifosi e l’ambiente a suon di gol e di vittorie. Forza Monselice!».