INTERVISTA A TUTTO TONDO AD ANDREA BORILE, ULTIMA «NEW-ENTRY» DEL MONSELICE CALCIO

In casa Monselice la prima grande novità della stagione 2022/2023 è rappresentata dall’ingresso nel team dirigenziale di Andrea Borile, presidente uscente dell’Atletico Conselve, che oggi coinvolgiamo in un’intervista botta e risposta per rivivere direttamente con le sue parole questi ultimi intensi e frenetici giorni.
Buona lettura! A presto per altre interessanti novità!


Cosa significa per te approdare in un club di storia e blasone come il Monselice?
«Far parte di una società sportiva è sempre un piacere, visto che il calcio è una delle mie passioni più grandi. Monselice non ha bisogno di parole o presentazioni: negli ultimi otto anni, da “competitor”, ho condiviso gioie e dolori con questa grande famiglia. Entrare a farne parte è motivo di onore e di enorme orgoglio: così come sapere di poter essere d’aiuto ad un club che anche quest’anno si appresta a disputare un campionato importante. Sul piano personale è una grandissima opportunità, perché il Monselice mi ha fatto ritrovare la voglia e gli stimoli che negli ultimi due anni, tra pandemia e molteplici problematiche personali, avevo progressivamente perso».
Che tipo di contributo potrai portare come dirigente?
«Farò del mio meglio per dare una mano. Tra Conselve e esperienze precedenti vengo da tredici anni di presidenza: credo di aver imparato molto sul piano gestionale, legale, organizzativo ed economico di una società. Metterò a disposizione quanto appreso per qualsiasi tipo di bisogno o necessità».
Monselice non è solo prima squadra, ma anche un settore giovanile in continua ascesa.
«In termini di vivaio la società sta crescendo tantissimo. Personalmente sono dell’idea che, in questi duri anni di crisi economica e ripercussioni post-Covid, i ragazzi debbano assolutamente essere valorizzati. Credo tantissimo nel settore giovanile: purtroppo a Conselve, per mille motivi, non sono riuscito a svilupparlo. Spero di aiutare il Monselice a creare qualcosa di ancora più importante, perché i giovani sono il nostro futuro. Crescerli in casa e trasmettere loro la mentalità della società per cui giocano è fondamentale. Anch’io sono padre e ho un figlio che fa calcio: so bene cosa significa crescere in un club e dare tutto giorno dopo giorno, con il sogno nel cassetto di raggiungere un giorno la prima squadra. In questi due anni di pandemia molti ragazzini hanno abbandonato lo sport: ci sono sempre meno nascite e, di riflesso, sempre meno bambini che si affacciano a questa meravigliosa disciplina. Ecco perché gli obiettivi primari devono essere valorizzare ciò che si ha e reperire nuove risorse, in modo da completare una trafila che vada dalla juniores fino ai Primi Calci».
Cosa ti resterà degli otto anni vissuti in prima linea a Conselve?
«A Conselve lascio il cuore e tanti anni della mia vita. Logicamente c’è grande rammarico per non essere riuscito a portare avanti il mio progetto più grande, che era appunto l’Atletico. Purtroppo ho dovuto abbandonare per una serie di problematiche che, in città, non avrebbero mai trovato una soluzione. Sono comunque fiero di quanto fatto: in pochi anni, e con pochi mezzi a disposizione, sono riuscito a portare la squadra dalla Terza alla Prima Categoria. Il tutto con allenatori sempre di grande livello, cito ad esempio Emiliano Bonazzoli, giocatori importanti e uno staff tecnico sempre completo e competente. Ora si volta pagina: Monselice è una piazza straordinaria, che ha riacceso in me entusiasmo e passione. Sono pronto a dare il mio contributo».
Inevitabile, e doveroso, chiederti un pensiero sulla mancata fusione con l’ABC Arre Bagnoli delle scorse settimane.
«Il progetto non si è realizzato per alcune discordanze di opinioni che mi hanno profondamente segnato, contribuendo ancor di più alla chiusura dell’esperienza con l’Atletico Conselve. Resta un dolore sportivo immenso, ma non ho alcun tipo di rancore. Nella vita intestardirsi non serve a nulla, ti porta solo a fare dei danni. Grazie al Monselice ho ritrovato gli stimoli e la voglia di fare calcio in maniera seria, concreta e ambiziosa».