FOCUS STAFF TECNICO: A TU PER TU CON IL FISIOTERAPISTA BIANCOROSSO ALESSANDRO MASI

Una delle figure di riferimento dello staff tecnico del Monselice è il fisioterapista Alessandro Masi, approdato in biancorosso la scorsa estate dopo un importante biennio nelle file del Pozzonovo.
Nato l’11 ottobre del 1998, Alessandro si è laureato in Fisioterapia all’Università di Padova: a completamento del ciclo di studi ha lavorato per cinque mesi a Lisbona presso la «Clinica Lambert», centro specializzato nella riabilitazione sportiva e nel ritorno in campo degli atleti.
Dal 2023 esercita la professione a Padova al Poliambulatorio Polispecialistico e Fisioterapico «Il Borgo Medico» e dallo scorso mese di marzo è pure membro della «Federazione Italiana Fisioterapisti Sportivi» («FIFS»).
«Il fisioterapista sportivo è una figura molto importante, non solo nel professionismo ma anche nel dilettantismospiega AlessandroLa FIFS si pone, tra i tanti obiettivi, quello di fornire al mondo dello sport delle figure competenti, in grado di assistere gli atleti ad affrontare l’infortunio e la riabilitazione. La prevenzione, la valutazione degli infortuni e la gestione della riabilitazione fino al rientro in campo sono argomenti che devono essere presi seriamente, per il bene dell’atleta e del gruppo. Una lesione muscolare o una distorsione alla caviglia, ad esempio, possono essere affrontate in maniera superficiale, aspettando che “passi il male”, oppure con la serietà dei professionisti, curando ogni dettaglio per avere dei risultati migliori e più velocemente. Questo non significa solo fare bendaggi, massaggi o esercizio terapeutico: significa soprattutto rispettare i tempi fisiologici di guarigione, le fasi della riabilitazione e capire insieme allo staff quando un giocatore è psicologicamente pronto per tornare a giocare».
Alessandro è sempre presente agli allenamenti e alle partite tra spogliatoio, panchina e campo.
«Sono a disposizione sette giorni su sette per confrontarmi con i ragazzi, lo staff e la società sulle condizioni di salute degli atleti e sul rientro in campo degli infortunati. Il confronto è costante e fondamentale e la società non mi fa mancare nulla: dal materiale di lavoro al facile accesso alle strutture dove far eseguire indagini strumentali utili ad avere conferme sull’entità degli infortuni. Sono felice di far parte di una società in cui la salute dell’atleta viene sempre al primo posto e questo valorizza ulteriormente il mio operato».