FOCUS SETTORE GIOVANILE: A SCUOLA DI PORTIERI DAL MAESTRO MAURO SCARPARO

Una delle colonne dello staff tecnico del Monselice 2023/2024 è sicuramente il preparatore dei portieri Mauro Scarparo, a cui la società ha affidato la gestione dell’intera filiera degli estremi difensori biancorossi,
Un incarico che lo vede in campo sei giorni su sette ogni settimana, con un importante focus dedicato al settore giovanile: al lunedì pomeriggio, infatti, è sempre prevista una doppia seduta di lavoro a Marendole prima con gli Esordienti e poi con Giovanissimi e Allievi.
«Seguo in tutto otto portieri del vivaio, a cui naturalmente si aggiungono i due della juniores e i due della prima squadraspiega Mauro, che nel 2015 ha conseguito l’abilitazione federale da “preparatore dei portieri dilettanti” fino alla serie D e per tutti i settori giovaniliAmo tantissimo il mio lavoro sul campo, rappresenta la passione di una vita, e ringrazio la società per la fiducia e la stima che ha riposto in me. Allenare un portiere significa programmare, organizzarsi, aggiornarsi e non lasciare nulla al caso. Non si lavora improvvisando ma si traccia un percorso definito, che si pone obiettivi ben precisi in base alle fasce d’età dei ragazzi. Parliamo di esercitazioni tecniche e coordinative mirate, focalizzate sulla cura del gesto tecnico e sull’importanza di passare dall’esercizio alla situazione di gioco. Nel settore giovanile i portieri vanno sempre stimolati e spronati a prendere coscienza del loro ruolo: sono “da soli” in uno sport di squadra e questo implica che bisogna forgiarne il carattere, perché un loro singolo errore può essere determinante ai fini del risultato. Occorre lavorare molto sul piano mentale, aiutandoli a superare i momenti meno belli e a tenere sempre viva la fiamma della passione, che è alla base di qualsiasi traguardo. Dare delle regole e pretendere rispetto e impegno, spronandoli e incoraggiandoli a migliorarsi giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento».
Quali sono gli aspetti-chiave di un ruolo così delicato?
«Un portiere deve avere coraggio, perché mette la testa dove gli altri mettono i piedi, e non deve mai arrendersi. È un ruolo a sé: slanci, tuffi, capriole, acrobazie, riflessi. Ovviamente si parte sempre dalla tecnica di base, dall’uso delle mani e dei piedi, da una corretta postura del corpo: ma è fondamentale l’aspetto caratteriale, perché un bravo portiere deve saper prendere le decisioni giuste e avere tanta personalità. In prima squadra e juniores trovi ragazzi già “formati” e logicamente il lavoro è del tutto diverso: nel mio percorso ho avuto la fortuna di incrociare molti portieri con trascorsi semiprofessionistici, tra cui lo stesso Giacomo Fantin, ed è stato un onore condividere con loro tanti momenti meravigliosi».
Nel vivaio biancorosso si intravede qualche buon prospetto per il futuro?
«Fare nomi è sempre difficile, ma senza mancare di rispetto a nessuno ci tengo a citare Francesco Bacco. È un 2008 con cui siamo partiti da zero tre anni fa e che, passo dopo passo, è diventato un bel portiere negli Allievi: di recente ha avuto pure la soddisfazione di essere convocato con la juniores. Un ragazzo serio ed educato, che sta bruciando le tappe grazie alla voglia che ci mette e al suo inesauribile desiderio di migliorarsi. Colgo l’occasione per fare un doveroso ringraziamento ad Alberto Dall’Angelo, figura fondamentale per il nostro settore giovanile, che mi dà una grossa mano nella continuità degli allenamenti seguendo in prima persona i Giovanissimi».