CAPITAN LOVERRO: «IL GRUPPO NON SI È MAI DISUNITO E QUESTO È MOTIVO DI GRANDE ORGOGLIO»

Di ufficiale ancora non c’è nulla, ma è pressoché certo che dalla Promozione in giù i campionati non ripartiranno.
Oggi ne parliamo con Stefano Loverro, capitano e direttore generale del Monselice, che abbiamo coinvolto in un’analisi ad ampio raggio sul delicato periodo che stiamo vivendo.
«Come società siamo in attesa di una comunicazione ufficiale che non è ancora arrivata. Appena si avrà la certezza dell’annullamento della stagione, sapremo come muoverci in vista del prossimo anno. Abbiamo già fatto un piccolo “briefing” e le idee sono abbastanza chiare: il primo step sarà logicamente un incontro con tutta la dirigenza per definire l’organigramma, poi si passerà all’allestimento della squadra».
Come uscirà il calcio dilettantistico da un biennio così disastroso?
«Non credo si andrà incontro ad una morìa di società. Molte, dopo lo stop dello scorso ottobre, si sono completamente fermate: le spese vive, di fatto, sono state pressoché nulle. Sono del parere che molti club si presenteranno a fine estate ben strutturati per allestire le loro squadre senza particolari problemi».
Come si muoverà il Monselice Calcio?
«Le sei giornate disputate tra settembre e ottobre, pur se poche, ci hanno dato un termometro ben chiaro del campionato di Promozione. Ce lo aspettavamo un po’ più competitivo sul piano tecnico, invece si è rivelato molto tosto dal punto di vista agonistico. Le squadre ci aspettavano e ci pressavano dal primo all’ultimo minuto, senza un attimo di tregua. Di certo ne faremo tesoro per calarci nella realtà con un pizzico di esperienza in più».
Stefano chiude la sua disamina con un’ultima riflessione.
«Come società abbiamo continuato l’attività nel modo più professionale possibile, riconoscendo ai giocatori un rimborso-spese, seppur ridotto, fino a febbraio. Dai primi di marzo li abbiamo lasciati liberi dall’obbligo di venire al campo, restando a disposizione per proseguire le sedute ma senza alcun rimborso: in queste prime due settimane del mese abbiamo avuto una risposta incredibile da parte dei ragazzi, che hanno apprezzato il nostro sforzo e confermato che la loro passione per il calcio è sempre viva e presente. Non aver mai staccato la spina, continuando gli allenamenti individuali in presenza, ci ha dato una grossa mano: il gruppo non si è mai disunito e questo è motivo di grande orgoglio».