RENATO COMPARINI E I DUBBI SULLA RIPRESA: «SERVE LA MASSIMA CHIAREZZA SU COME IL GOVERNO INTENDE REGOLAMENTARE L'ATTIVITÀ AGONISTICA DILETTANTISTICA»

Alla sospirata ripresa degli allenamenti mancano solo due settimane e in casa Monselice è il vicepresidente Renato Comparini a prendere la parola per fare luce su alcuni aspetti che non hanno ancora trovato il conforto degli organi competenti.
«Sul piano tecnico mi allineo in pieno a quanto già dichiarato nei giorni scorsi da Stefano e Mattia, che hanno tracciato due analisi assolutamente perfette. In occasione del nostro recente ritrovo allo “Stuzzico”, ho detto ai ragazzi che la straordinaria cavalcata della scorsa stagione dobbiamo lasciarcela alle spalle. Ora bisogna essere bravi a calarsi subito nella nuova categoria, fieri di aver allestito la rosa che volevamo e di aver assecondato le richieste del mister. Vorrei tuttavia focalizzare l’attenzione sui dubbi e sui tanti lati oscuri che accompagnano la ripartenza. Ad oggi non esiste alcun DPCM che regolamenti la ripresa dell’attività agonistica per le società sportive dilettantistiche: sappiamo che si può giocare a calcio e a calcetto senza farsi la doccia, ma non si parla da nessuna parte di attività organizzate sotto la responsabilità dei singoli club. La Federazione ha pubblicato alcune date, però mancano le istruzioni del governo e delle autorità competenti: alcune squadre di serie D stanno iniziando la preparazione, altre hanno già organizzato amichevoli o addirittura ritiri in montagna. Tutto questo è bellissimo, perché si torna finalmente a respirare calcio, ma non è per niente regolamentato. Basti pensare ad un’amichevole e a ciò che potrebbe accadere ad un club in caso di eventuali contagi, visto che non ci hanno comunicato alcuna norma in merito alle disposizioni anti-Covid, al distanziamento sociale e all’eventuale uso degli spogliatoi. Come Monselice Calcio faremo di tutto per avere chiarezza: non vogliamo mettere in discussione la salute di nessuno né contravvenire ad alcuna regola. Io, Mattia Mazzon, Stefano Loverro e Nunzio Molon non intendiamo far ricadere alcun tipo di responsabilità civile o penale sul presidente Giuseppe Ruzzante, che ci garantisce ampi poteri decisionali sotto ogni punto di vista. Qui serve la massima chiarezza su come il governo intende regolamentare l’attività agonistica dilettantistica. È proprio dell’ultim’ora l’ordinanza con cui il governatore del Friuli Venezia Giulia autorizza l’apertura al pubblico degli eventi sportivi non professionistici, consentendo anche l’attività di ristorazione di ristoranti e bar presenti all’interno delle singole strutture. L’auspicio è che anche in Veneto possa esserci una svolta di questo tipo».
Alla sfera legislativa si unisce, di pari passo, quella economica.
«Tutte le società hanno già versato la quota di iscrizione. La Figc ha organizzato delle conference-call per sentire i pareri dei club su come organizzare il format dei campionati, ma di concreto non c’è altro. Non dimentichiamoci che potrebbero sorgere delle discussioni anche sui prestiti onerosi dei giocatori: non sono un esperto in materia legislativa o di giurisprudenza sportiva, ma che validità avrebbe una cessione a titolo provvisorio se la stagione non iniziasse? Qui ci sono società che spendono parecchi soldi per questo genere di trasferimenti. Stiamo navigando a vista sotto tutti gli aspetti, è un continuo brancolare nel buio. Per non parlare dell’eventuale presenza di pubblico: si può andare allo stadio? In caso affermativo, si dovrà restare distanziati e con le mascherine? Si possono aprire i cancelli al pubblico per le amichevoli? E in che misura? Tanti interrogativi che meritano, al più presto, risposte concrete e non fuorvianti».