RENATO COMPARINI: «SE SI DOVESSE DECIDERE PER LO STOP DEFINITIVO, IL MONSELICE HA TUTTO IL DIRITTO DI SENTIRSI CAMPIONE»

In attesa di comunicazioni ufficiali da parte della Figc, che il prossimo 5 maggio si riunirà in un’importante assemblea con la Lega Nazionale Dilettanti, è il vicepresidente del Monselice Renato Comparini ad esporre le sue personali riflessioni sul futuro del calcio dilettantistico.
«Mi auguro che l’allentamento del lockdown previsto per i prossimi giorni sia uno spiraglio di luce e di speranza per la ripresa delle aziende e, più in generale, della nostra economia. Per il mondo dello sport vedo la strada un po’ più lunga e, ora come ora, sarei felicissimo se si riuscisse a ripartire a pieno regime a settembre. La Federazione sta valutando molte ipotesi, compresa quella di provare a riprendere da dove ci eravamo interrotti. Se si dovesse comunque decidere per lo stop definitivo, il Monselice ha tutto il diritto di sentirsi campione: sia per i nove punti di vantaggio sulla seconda che avevamo in campionato sia per il raggiungimento della semifinale di coppa. È chiaro che la speranza è di riprendere a giocare per centrare l’obiettivo direttamente sul campo, ma se non ce ne saranno le condizioni i risultati parlano chiaro».
Che bilancio si può dare alla stagione 2019/2020?
«Direi assolutamente esaltante, sotto tutti i punti di vista. Sin dal mio ingresso in società mi ero riproposto di puntare alla promozione nel giro di due anni, disputando una prima stagione di buon livello ma al tempo stesso di transizione. Centrare l’obiettivo al primo colpo sarebbe straordinario e confidiamo che ci vengano riconosciuti i meriti acquisiti sul campo. Poi, appena si potrà riprendere, proseguiremo con la seconda parte del progetto: quella che prevede una tranquilla salvezza in Promozione e il successivo sogno di un approdo ai playoff per salire in Eccellenza. Ora come ora, tuttavia, la vittoria più importante è salvaguardare la salute delle persone: ovvero la guarigione di chi sta male e l’incolumità di chi invece sta bene. In secondo luogo c’è la ripresa economica, che possa portare la giusta serenità a tutte le parti coinvolte: alle persone, alle famiglie, agli atleti e alle stesse società».
Il vicepresidente biancorosso prosegue la sua disamina puntando l’accento sul rinato settore giovanile.
«È sicuramente uno dei nostri più grandi motivi di orgoglio. Già quest’anno abbiamo raccolto frutti importanti e le richieste di adesione sono in continuo aumento. Alla ripartenza avremo di sicuro un maggior numero di squadre e come società garantiremo importanti agevolazioni alle famiglie, parziali o totali, relativamente alla quota di iscrizione. Come settore giovanile faremo senz’altro un grosso salto in avanti, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo».
L’ultimo spunto di riflessione riguarda le decisioni ufficiali che verranno adottate dalla Federcalcio.
«Concordo al cento per cento con le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal presidente regionale Giuseppe Ruzza, da cui abbiamo ricevuto ampie rassicurazioni circa il riconoscimento e la premiazione di ogni merito sportivo. Tutti i comitati dell’area Nord sono allineati con il suo pensiero, fatta eccezione per il presidente del Piemonte/Valle d’Aosta Christian Mossino, che però rappresenta una voce fuori dal coro. Concordo sul fatto che la Figc ha tutto il diritto di tutelarsi da eventuali contenziosi che potrebbero sorgere dopo il comunicato ufficiale: si sta giustamente attendendo un decreto degli organi superiori, in questo caso del governo, che renda inattaccabile qualsiasi tipo di provvedimento. La Federcalcio sta per prendere una decisione estremamente importante, che merita la dovuta attenzione e riflessione: è una decisione difficile anche se alcuni la reputano facile, e magari sono gli stessi che alla mattina sono indecisi su quali pantaloni indossare. Noi come squadra continuiamo a sentirci un paio di volte a settimana: abbiamo fatto una video-riunione anche lunedì sera ed eravamo in 25. Siamo tutti uniti e compatti in attesa di questa sospirata decisione. Se ci verrà riconosciuta la promozione, la sentiremo veramente nostra: sperando che un giorno si possa festeggiare come Monselice merita e come i nostri straordinari tifosi avrebbero saputo fare per celebrare un salto di categoria di questa portata. Tengo a ricordare che, a mali estremi, la stessa eventuale via dei ripescaggi sarebbe abbastanza sicura: nelle graduatorie basate sulle classifiche e sul quoziente/punti siamo in posizione assolutamente ottimale. Anche lo scorso anno, in una situazione non di emergenza ma di normalità, ai salti in Promozione conquistati sul campo si sono poi aggiunti ben sette ripescaggi».