MATTIA NOTOLINI: «QUI CI SI ALLENA SEMPRE AL TOP, CON UNA MENTALITÀ DA PROFESSIONISTI. MONSELICE È UNA REALTÀ UNICA NEL SUO GENERE»

Quantità e qualità al servizio della squadra. Un motorino inesauribile che garantisce equilibrio, copertura e rilancio della manovra.
Mattia Notolini è ormai una colonna inamovibile del centrocampo del Monselice: un elemento-chiave dello scacchiere biancorosso, pronto a pressare tutto e tutti per proteggere gli inserimenti dei compagni e aiutare la linea difensiva a respingere gli assalti avversari.
Rientrato ad inizio stagione dopo un’intera annata vissuta ai box per infortunio, l’ex mediano di Abano e Azzurra Due Carrare è subito tornato l’instancabile metronomo ammirato nella trionfale cavalcata del 2019/2020 in Prima Categoria.
«Dopo due stagioni interrotte senza arrivare al termine, la voglia di ricominciare era veramente tantale parole di MattiaNel mio caso è stata dura rimettersi allo stesso livello dei compagni, considerando che i problemi al ginocchio mi avevano fatto saltare tutte le sei giornate disputate nello scorso campionato. Credo che la squadra abbia disputato un ottimo girone di andata, meritando ampiamente i punti che si ritrova. Siamo secondi a -1 dalla Piovese, in un girone che ci possiamo giocare fino in fondo e senza paura. Tutte le avversarie sono pericolose e non bisogna sottovalutare nessuno. Dispiace per questa ennesima sospensione, che ha inevitabilmente creato un po’ di malumore: più che altro c’è la paura che diventi un altro stop definitivo, perché ripartire da zero dopo tre campionati non conclusi sarebbe ancora più deleterio. Speriamo che il 2022 ci permetta di uscire dalla pandemia e ritrovare una sorta di normalità: uscire con gli amici, vedere i familiari, stare insieme alle persone senza paura. Il calcio deve tornare ad essere vissuto per quello che è: uno sport di aggregazione, in cui dopo una partita si esce tutti insieme per condividere le gioie di una vittoria o i dolori di una sconfitta».
Come descriveresti, a parole, il tuo rapporto con la realtà Monselice?
«Con la società mi sono sempre trovato molto bene. Fin dalla prima chiacchierata con Stefano Loverro e Renato Comparini ho potuto toccare con mano l’ambizione di puntare sempre al massimo traguardo. Qui ci si allena sempre al top, con una mentalità da professionisti. Monselice è una realtà unica nel suo genere, impossibile da paragonare alle altre. I guai fisici dello scorso campionato non mi hanno permesso di giocare nemmeno una gara: malgrado ciò la società non ha esitato un istante a confermarmi e questo mi ha fatto un enorme piacere. La concorrenza per ambire ad un posto da titolare è altissima, ma sono riuscito a ritagliarmi uno spazio importante: ne sono orgoglioso e darò l’anima per garantire il miglior contributo possibile. Una menzione speciale va ovviamente ai tifosi, presenti ovunque per spingerci e sostenerci: è impossibile trovare un attaccamento del genere. E giocare al Comunale in maglia biancorossa è sempre una grandissima emozione».