MATTEO DEINITE: «VINCERE NON È MAI FACILE, A PRESCINDERE DALLA CATEGORIA. IN CARRIERA, SE SEI FORTUNATO, PUÒ CAPITARTI AL MASSIMO TRE O QUATTRO VOLTE»

In casa Monselice la parola va al centrocampista Matteo Deinite, punta di diamante della linea mediana biancorossa, approdato alla corte di Luca Simonato nella finestra invernale di mercato.
L’ex regista di Piovese e CastelbaldoMasi, classe 1983, ha subito preso in mano le redini della manovra con classe e personalità, contribuendo a quel salto di qualità che ha messo le ali alla squadra sia in campionato che in coppa.
«Stiamo vivendo una situazione davvero particolare, per certi versi surreale, che nessuno di noi aveva mai conosciuto – spiega Matteo – Calcisticamente parlando, non abbiamo la minima idea di cosa accadrà: la mia speranza è che si possa completare la stagione, giocando anche a maggio e giugno se necessario, perché concluderla anzitempo lascerebbe tanta amarezza. Siamo primi in campionato e in semifinale di coppa, questi sono dati di fatto: credo sia sempre giusto lasciare al campo i verdetti definitivi per stabilire se siamo stati bravi oppure se sono stati maggiori i meriti di altre squadre».
Il centrocampista biancorosso, monselicense doc, ripercorre volentieri i suoi primi mesi con la nostra maglia.
«Sono arrivato a dicembre in un gruppo che stava già facendo grandi cose, visto che era in testa alla classifica e agli ottavi di coppa. Ritrovarci dopo pochi mesi a +9 sulla seconda e in semifinale di coppa è motivo di grande orgoglio. Questo è un gruppo importante per la categoria, che fino a qui ha sbagliato veramente poco: ogni volta che c’è stata una piccola flessione, ci si è subito ripresi la settimana successiva. Siamo tuttavia consapevoli che mancano ancora parecchie partite per trasformare la stagione da buona in ottima o trionfale: ce la metteremo tutta e anche per me, dopo essere finalmente tornato a casa, sarebbe un’enorme soddisfazione raggiungere traguardi così importanti già dopo pochi mesi. Vincere non è mai facile, a prescindere dalla categoria: in carriera, se sei fortunato, può capitarti al massimo tre o quattro volte. Per questo sono dell’idea che ogni potenziale vittoria deve essere sempre vissuta al massimo e fino in fondo».