LULI KUCOVA: «ERO CONSAPEVOLE DI ARRIVARE IN UNA PIAZZA UNICA, MA LA COSA CHE MI LASCIA SENZA PAROLE È L'INCREDIBILE PASSIONE DEI TIFOSI»

Prosegue la marcia di avvicinamento del Monselice alla sfida casalinga di domenica con il Granzette fanalino di coda: un crocevia fondamentale per i biancorossi, chiamati a scendere in campo con la massima determinazione per piegare un avversario che a dispetto dell’ultimo posto in classifica non fa sconti a nessuno.
La compagine rodigina è infatti reduce dall’impresa con il Loreo, che dopo una strepitosa striscia di sette vittorie e un pareggio si è visto imporre il 2-2: il Granzette ha strappato il pari anche al «Gabrielli» di Rovigo e dieci giorni fa ha messo alle corde pure la Tagliolese, colpendo una traversa e fallendo un calcio di rigore.
Ad esprimere le sensazioni dello spogliatoio biancorosso è il terzino sinistro Luli Kucova, in fase di recupero dopo lo stiramento di tre centimetri al flessore della gamba destra riportato nel match casalingo con i Colli Euganei.
«Mi è stato preventivato uno stop di venti giorni e siamo già a metà – sottolinea l’ex difensore di Torre e Maserà, classe 1982 – La prossima settimana farò una nuova ecografia per capire se potrò riprendere a caricare. Posso già camminare normalmente senza avvertire dolore, ora valuteremo insieme al mister e allo staff se iniziare a correre. La nostra stagione? Siamo primi con sette punti sulla seconda, abbiamo raggiunto la semifinale di coppa ed esprimiamo pure un buon calcio. Il gruppo è molto unito e ci aiutiamo tutti al massimo, con generosità e spirito di sacrificio. Detto questo, però, non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia. Appena molli un attimo, qui paghi dazio: basti pensare al Loreo, che sta facendo un girone di ritorno pazzesco e domenica ha pareggiato con il Granzette. Non bisogna mollare niente fino alla fine: ci attende un filotto di partite una dopo l’altra, ma dobbiamo essere bravi ad affrontarle una alla volta. Già domenica con il Granzette sarà come una finale, perché è una tappa fondamentale per il nostro campionato».
Come stai vivendo quest’avventura a Monselice?
«Ero consapevole di arrivare in una piazza unica, ma la cosa che mi lascia senza parole è l’incredibile passione dei tifosi. Sono qualcosa di pazzesco, proprio come piace a me, follemente innamorati della loro squadra. Poi si sa, i tifosi non vincono le partite da soli, ma ti trasmettono una carica davvero straordinaria. Sta a noi lottare fino in fondo per renderli ancora più orgogliosi di questa squadra. Forza Monselice!».