LUCA BAGNO: «CI ATTENDONO DUE MESI DI GRANDE SACRIFICIO E LI AFFRONTEREMO CON LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE UN GRUPPO STRAORDINARIO»

Dopo due settimane di stop forzato per il «Coronavirus», il Monselice scalpita dalla voglia di tornare in campo e riprendere il cammino interrotto lo scorso 16 febbraio con l’1-0 al Granzette.
A prendere la parola è Luca Bagno, colonna indiscussa della squadra e dello spogliatoio biancorosso, che suona la carica ai compagni in vista del rush finale.
«Siamo contentissimi dei risultati ottenuti – sostiene il diretto interessato, classe 1981 – Finora abbiamo centrato tutti gli obiettivi prefissati, forse andando pure al di là delle più rosee aspettative iniziali. In campionato siamo davanti con un buon vantaggio e dobbiamo assolutamente arrivare in fondo, perché a questo punto della stagione abbiamo l’obbligo di farlo. Le due settimane di stop portano inevitabilmente degli squilibri, sia a noi che alle altre squadre, e sono pienamente d’accordo con quanto detto nei giorni scorsi dal mister. La ripartenza sarà come la prima giornata di campionato, perché quando spezzi il ritmo perdi sempre alcune certezze e alcuni equilibri: non è facile ritrovare tutto in soli novanta minuti, per di più considerando che ci aspetta una trasferta durissima a Lendinara. Avremo sei partite in venti giorni: tutte sfide decisive, che ci diranno tanto sul nostro futuro».
La disamina di Luca entra sempre più nel dettaglio e tocca anche la fondamentale campagna di rafforzamento dello scorso dicembre.
«Eravamo un gruppo solido e compatto già prima, ma gli arrivi di Gilca, Deinite e Djordjevic ci hanno sicuramente fatto fare un grande salto di qualità, sia dal punto di vista del talento che della manovra. Rispetto agli scorsi anni siamo cambiati molto: quest’anno difficilmente vinciamo senza giocare bene e la ricerca del fraseggio a terra è una costante irrinunciabile. Credo, inoltre, che il Monselice sia cambiato anche nel DNA. Gli scorsi anni c’era sempre in campo il “vecchio cuore biancorosso”, inteso come determinazione massima e voglia di non mollare mai: quest’anno abbiamo aggiunto tanta qualità e le prestazioni sono diverse, figlie del grande gioco espresso e di come i nuovi innesti ci hanno consentito di alzare l’asticella».
Che emozioni ti regala il “doppio ruolo” che stai ricoprendo?
«Il nuovo incarico all’interno dello staff tecnico mi rende orgoglioso e sono contento anche di essermi ritagliato qualche spazio importante in campo. Non conta se sono due, cinque o novanta minuti: l’importante è farsi trovare pronto quando c’è bisogno. L’unico piccolo rammarico è non “vedere” il traguardo delle duecento presenze con questa maglia, che per me è una seconda pelle: ne mancano davvero poche, ma i personalismi vanno in secondo piano rispetto al collettivo. Ci attendono due mesi di grande sacrificio e li affronteremo con la consapevolezza di essere un gruppo straordinario, sia dal punto di vista umano che calcistico. Poche chiacchiere e niente scuse, dobbiamo arrivare in fondo: il traguardo è sempre più vicino, ma finché non ci arrivi le braccia non si alzano. Avanti tutta e forza Monselice!».