IL CAMPIONATO RIPARTE CON LO SCONTRO AL VERTICE CON LA SOLESINESE. ALESSIO ZOMPA: «L'AMBIENTE MONSELICE È COME ME LO ASPETTAVO, MA VIVERLO DA DENTRO È QUALCOSA DI INCREDIBILE»

Il girone di ritorno inizia subito con il botto per il Monselice, che domenica pomeriggio torna al Comunale per il big-match con la Solesinese di Alessandro Belloni.
Sarà una partita di capitale importanza per la classifica, visto che i padroni di casa comandano il girone D di Prima Categoria con cinque punti di vantaggio proprio sui rivali granata.
Ad inquadrare le sensazioni della vigilia è il difensore centrale biancorosso Alessio Zompa, una delle colonne della linea arretrata di mister Simonato.
«Siamo tutti molto contenti di questa prima parte di stagione – afferma l’ex giocatore di Arcella e Azzurra Due Carrare, classe 1992 – Tra campionato e coppa non si poteva sperare in un cammino migliore. Bisogna tuttavia restare sul pezzo e con i piedi ben saldi a terra, perché manca ancora metà torneo e abbiamo avuto la prova che qualsiasi squadra può essere pericolosa. In questo girone si possono fare o perdere punti contro chiunque, e non è una frase fatta. Dobbiamo continuare a lavorare e tenere la testa sul campo, giocando ogni partita come fosse uno scontro ad eliminazione diretta».
Alessio è rientrato in squadra ai primi di dicembre dopo una lunga assenza per infortunio.
«Non sono ancora al 100%, perché la caviglia mi dà ancora qualche fastidio e non riesco a fare tutto ciò che vorrei. Fortunatamente sono comunque dolori sopportabili e che non mi costringono a stare fermo. Abbiamo un gruppo eccezionale, insieme stiamo benissimo sia in campo che fuori e anche i nuovi arrivati si sono subito inseriti alla grande».
Cosa si prova a giocare a Monselice?
«L’ambiente è proprio come me lo aspettavo, ma viverlo da dentro è qualcosa di incredibile. Ogni domenica ci sono i tifosi che ti danno una mano pazzesca, spingendoti ad andare oltre la fatica e a dare sempre quel qualcosa in più. Sono sempre più convinto della scelta che ho fatto la scorsa estate e spero che questa mia avventura biancorossa duri più a lungo possibile».