Archiviata la domenica di sosta forzata per il maltempo, il radar del Monselice è già puntato all’attesissimo big-match di domenica prossima con la Tagliolese.
Sarà una sfida dai mille significati per i biancorossi, sia per il fatto di affrontare la seconda della classe (che insegue la capolista a -3, a braccetto con la corazzata Rovigo) sia perché l’incontro rappresenterà il sospirato ritorno della squadra allo stadio Comunale: è infatti finalmente terminato il lunghissimo esilio, durato ben quattro giornate, dovuto prima ai lavori di rifacimento del manto erboso e poi ai turni di squalifica imposti dal giudice sportivo.
In casa biancorossa a parlare è il difensore Alessio Zompa, che «vede» il rientro in campo dopo il sofferto stop per infortunio iniziato ai primi di ottobre.
«Sono in fase di miglioramento – sottolinea l’ex centrale di Arcella e Azzurra Due Carrare, classe 1992 – Purtroppo ho riportato una brutta distorsione alla caviglia con rottura di un legamento e una contusione ossea che ha causato un ematoma intraosseo che fatica un po’ a riassorbirsi. Ora però che è passato quasi un mese e mezzo, inizio finalmente a stare bene e ho avuto il via libera dall’ortopedico per ricominciare ad allenarmi, ovviamente in modo graduale. Ho tanta voglia di tornare in campo e spero di ritrovare in fretta una buona condizione fisica».
Come hai visto la squadra dall’esterno?
«I ragazzi si stanno comportando molto bene nonostante le numerose assenze a cui hanno dovuto far fronte, soprattutto nel reparto offensivo. È chiaro, tuttavia, che si può e si deve sempre pretendere di fare meglio. Abbiamo visto che il girone è davvero molto equilibrato e non ci sono compagini con cui ci si può permettere di abbassare la concentrazione. Teniamo tanto anche alla coppa, dove andando avanti si finisce inevitabilmente per incontrare avversarie sempre più agguerrite e ben attrezzate, così come capitato ai sedicesimi con il Rovigo. La stagione è ancora molto lunga e dobbiamo continuare a lavorare sodo, senza mai mollare la presa. Forza Monselice!».