LUCA BAGNO: «IL MERITO DI TUTTO CIÒ CHE SIAMO RIUSCITI A RECUPERARE È DEL MISTER. LUCA È UN ALLENATORE MOLTO PREPARATO, SIA TECNICAMENTE CHE TATTICAMENTE, E HA UNO SPESSORE UMANO DAVVERO STRAORDINARIO»

Con le vacanze pasquali ormai alle porte, in casa Monselice è Luca Bagno a tracciare il suo personale bilancio della stagione che sta lentamente andando in archivio.
Il difensore biancorosso, classe 1981, inizia la sua analisi con una riflessione sull’ottimo rendimento avuto dal gruppo in queste ultime uscite.
«I dieci punti raccolti nelle ultime quatto partite hanno un solo significato, cioè che questa squadra, con tutti gli effettivi, avrebbe potuto ambire ad un finale di campionato ben diverso. Non è una considerazione soggettiva ma oggettiva: quando hai avuto a disposizione quasi tutti i giocatori di maggiore qualità, i punti sono arrivati. È chiaro che se questo non è avvenuto ci sono delle motivazioni: anche la società avrà fatto i suoi errori, ma sono certo che il prossimo anno ripartirà forte di ciò che ha imparato da questa stagione, un po’ più complicata delle altre ma che comunque ci vedrà chiudere al sesto o al settimo posto. Nel momento cruciale ci sono venuti a mancare tantissimi giocatori importanti e questo ci ha impedito di arrivare al rush finale ancora in corsa per i playoff. Giusto così: non si cercano giustificazioni, però è doveroso analizzare quanto accaduto e ripartire dagli errori commessi da parte di tutti. La vittoria nel derby è stata, in assoluto, la cosa più importante. Siamo felici di aver regalato questa gioia ai nostri tifosi, a quelli storici e anche a quelli più critici: soprattutto ai ragazzi del gruppo ultrà, che ci hanno sostenuto sin dalla prima giornata e che non ci hanno mai fatto mancare il loro affetto e la loro straordinaria passione».
Il difensore biancorosso sottolinea con grande trasporto l’aspetto che ritiene cruciale per la recente rinascita della squadra.
«Il merito di tutto ciò che siamo riusciti a recuperare in queste ultime giornate è del mister. Non lo dico perché Luca è un amico da una vita, ma perché è un allenatore che merita ben altri palcoscenici e che solo in una piazza unica come Monselice può fare la Prima Categoria. Un allenatore molto preparato, sia tecnicamente che tatticamente, che ha uno spessore umano davvero straordinario. Quando il vaso si è rotto, dopo le prime giornate del girone di ritorno, qualsiasi altra persona avrebbe preso i cocci e li avrebbe gettati via. Lui invece li ha raccolti, uno per uno, e ha iniziato a ricostruire con ciò che aveva a disposizione: lo ha fatto con fatica ma con testa, spesso dovendo lavorare con poco o nulla, ed è arrivato a non buttare via tutto quello che avevamo fatto in precedenza. È giusto che la gente sappia il grande valore di Luca Simonato, che in tutti questi anni ha fatto un lavoro eccezionale: in tal senso mi faccio da portavoce dei miei compagni, e sono certo che il mio pensiero sia condiviso da chiunque. Sarebbe stato facile mandare tutto all’aria e lasciare il finale di campionato in balia degli eventi: lui, invece, ha sempre dato un senso ad ogni partita e ad ogni singolo allenamento».
Luca chiude la sua analisi con un pensiero all’immediato futuro.
«Sono in fase di riflessione. Al momento l’idea è di fermarmi qui, a malincuore, soprattutto per motivi di lavoro. Nelle prossime settimane prenderò la mia decisione. Se così fosse, aver chiuso con una vittoria da capitano nel derby, che non avevo mai giocato con la fascia al braccio, sarebbe la perfetta chiusura del cerchio. Sono sicuro che i nuovi soci avranno modo di lavorare bene e credo abbiano già capito cosa vuol dire fare calcio a Monselice: la vittoria nel derby, lo spirito di sacrificio, l’attaccamento alla maglia e ai nostri colori. Se Nunzio e Stefano li hanno scelti, sono certo che avranno dato delle garanzie importanti. E su questo non ho dubbi, perché qui si valutano prima di tutto le persone».